Il tango dà un passato a chi non ce l’ha e un futuro a chi non lo spera.
(Arturo Pérez-Reverte)
Il tango è un pensiero triste che si balla.
(Enrique Santos Discépolo)
Naturalmente, i tanghi che non sono famosi è perché non se lo meritano.
(Enrique Santos Discépolo)
Il tango è saper camminare abbracciati.
(Carlos Gavito)
Ogni tango è differente ed ha differenti colori. Sono umori sui quali noi danziamo e non sono mai gli stessi, perché il nostro stato d’animo è mutevole, perché nessuno di noi è identico ad altri. E’ incredibilmente bello sapere che ciò che si sta ballando è un succedersi di colori che ti fanno muovere e ti fanno fare una cosa o l’altra.
(Carlos Gavito)
Sono un milonguero, lo sono sempre stato, nel senso migliore del termine. Ero un bravo ballerino e lavoravo accompagnando i migliori, come El Mocho e La Portuguesa ed anche Casimiro Aín. Ma El Mocho era il migliore. Era come una scatola (elegante) che non aveva bisogno di coreografie barocche, era la rappresentazione più autentica e completa di un milonguero. Così ho formato le mie orchestre con due concetti che non ho mai abbandonato, il rispetto per la linea melodica e l’accentuazione ritmica per facilitare la danza. L’orchestra è stata allestita in modo tale che la musica e il canto non interrompessero la possibilità di ballare. Per questo il cantante doveva diventare un altro strumento, uno strumento privilegiato, ma non separato”.
(Angel D’Agostino)
Non c’è un tango vecchio e un tango nuovo. Il tango è uno solo. Forse l’unica differenza è tra chi lo fa bene e chi lo fa male.
(Anibal Troilo)
La mia musica è triste perché il tango è triste. Il tango ha radici tristi e drammatiche, a volte sensuali, conserva un po’ tutto… anche radici religiose. Il tango è triste e drammatico ma mai pessimista.
(Astor Piazzolla)
Il tango è l’intimità più segreta. E’ il grido che si innalza nudo.
(Enrique Santos Discépolo)
Le gambe s’allacciano, gli sguardi si fondono, i corpi si amalgamano in un firulete e si lasciano incantare. Dando l’impressione che il tango sia un grande abbraccio magico dal quale è difficile liberarsi. Perché in esso c’è qualcosa di provocante, qualcosa di sensuale e, allo stesso tempo, di tremendamente emotivo.
(Jorge Louis Borges)
Ascoltare nel Silenzio l’Anima dell’altro è in assoluto la possibilità più preziosa, unica e irrinunciabile che il Tango ci offre.
Il Tango è un dialogo tra Anime… come ogni Anima è unica, così ogni Tango è unico… non esistono due Anime uguali, come non esistono due Tanghi uguali…
(Gerardo Quiroz)
Il segreto del tango sta in quell’istante di improvvisazione che si crea tra passo e passo. Rendere l’impossibile una cosa possibile: ballare il silenzio.
(Carlos Gavito)
Un ballerino non deve mai pensare a ciò che sta per fare perché si balla la musica non le figure.
Egli deve solo sentire la musica. I nostri piedi sono come i pennelli di un pittore. Con essi dipingiamo la musica.
(Carlos Gavito)
Il tango crea un torbido passato
ch’è irreale e in parte vero,
un assurdo ricordo d’esser morto
in duello, a un cantone del sobborgo.
(Jorge Luis Borges)
Ancor oggi il tango conserva quel qualcosa di proibito che stimola il desiderio di scoprirlo sempre un po’ di più e quel qualcosa di misterioso che ci ricorda quel che siamo stati o, forse, quel che avremmo voluto essere.
(Jorge Louis Borges)
Il tango viene da lontano ad accarezzare le mie orecchie come un caro ricordo dai toni malinconici.
(Enrique Cadícamo)
Il tango trasgredisce e lì sta la sua attrattiva. In quella sensazione di libertà che accende tutti i tipi d’emozione.
Il tango conquista in modo semplice perché l’ascoltarlo o vederlo ballare invogliano ad infilarsi un paio di scarpe da tango e lasciarsi condurre.
(Jorge Louis Borges)
Nell’evocarti .. .caro mio tango, sento le piastrelle tremanti di una sala da ballo e il brontolio del mio passato.
(Enrique Santos Discépolo)
Il tango è una passeggiata che attraversa la tristezza e conduce alla serenità.
(Aude Pinardi)
Amo il tango e da giovane lo ballavo spesso.
(Papa Francesco)
Non basta avere la voce più melodiosa per intonare un tango. No. Bisogna anche sentirlo. Bisogna viverne lo spirito.
(Carlos Gardel)
A mio parere, il tango è, soprattutto, ritmo, nervi, forza e carattere.
(Juan D’Arienzo)
E adesso sì, riconosciamo
che delle danze popolari sei la più originale
e, perché non dirlo, la migliore.
(Luis Castro)
Non c’è possibilità di errore nel tango, Dana, non è come la vita: è più semplice! Per questo il tango è così bello: commetti uno sbaglio, ma non è mai irreparabile, seguiti a ballare! Perché non ti butti? Vuoi provare?
(Scent of a Woman – Profumo di donna)
Il Tango non è una danza ma una ossessione. Per il tanguero è una parte della vita come mangiare e dormire. Erotica e appassionata, inquietante e malinconica, che coinvolge non solo il corpo ma anche l’anima.
(Carlos Gavito)
E io sono cresciuto nel tango
perché il tango è maschio
perché il tango è forte.
Ha odore della vita
ha il sapore della morte.
Perché ho amato molto
e perché mi hanno ingannato
e ho passato la vita morsicando sogni
perché sono un albero che non ha mai dato frutti
perché sono un cane che non ha padrone
perché nutro odi che non ho mai detto
perché quando amo
perché quando amo mi dissanguo in baci
perché ho amato tanto e non mi hanno amato
per questo canto con tanta tristezza
per questo…
(Celedonio Flores)
L’anno è il 1880. Si suppone che allora nasca oscuramente, clandestinamente sarebbe la parola più giusta, il tango. In quanto alla geografia del tango le teorie sono differenti, secondo il quartiere o la nazionalità dell’interlocutore; il lato sud della città vecchia di Montevideo, il nord o il sud di Buenos Aires, Rosario. Ma questo deve importarci poco. Fa lo stesso che sia nato su una sponda o sull’altra del fiume (il Rio de la Plata, ndt). Possiamo optare per Buenos Aires, che è quello che generalmente si accetta, nell’anno 1880.
(Jorge Louis Borges)
Nessun ballo, nessuna danza è passionale come il Tango. Chiunque lo abbia provato lo sa: il Tango simula una storia d’amore, ne sottolinea i passaggi, chiama i ballerini – rigorosamente in coppia – a un continuo ammiccamento fatto di dolcezze, simboli, provocazioni e sguardi.
(Anonimo)
Non c’è altra attività civilizzata in cui il maschio della specie umana possa marcare ciò che desidera e in cui la donna decida di seguirlo, consegnandosi fiduciosa, sicura. Il tango argentino è l’unico contratto che non si può rompere. Forse per questo è diventato la mia passione fin dal primo giorno, ormai lontano, in cui lo scoprii in un locale di Buenos Aires.
(Elia Barcelò)
Si dice che il tango sia arrabalero, che nasca nelle suburre, che in quel tempo erano molto vicino al centro. Però la gente di allora mi ha spiegato che la parola arrabalero non ha un significato strettamente topografico, più che di periferie si dovrebbe parlare di zone di confine. Quindi, dove nasce il tango? Negli stessi luoghi dove sarebbe sorto pochi anni dopo il jazz negli Stati Uniti, nelle casas malas ( bordelli, lupanari, bische, ndt ), sparse per tutta la città. Luoghi in cui la gente si riuniva anche solo per giocare a carte, bere un bicchiere di birra ed incontrarsi con gli amici.
(Jorge Louis Borges)
Il bello del tango è che in Argentina tutti i musicisti classici lo suonano. Non è come in America dove la classica e il jazz sono mondi separati. Io ogni tanto ho bisogno di tornare laggiù a suonarlo con i miei amici.
(Daniel Barenboim)
Il tango oggi continua inarrestabile con le sue diverse influenze, con la danza, con la musica. Molti parlano del tango elettronico come di vera novità del ballo argentino: non sono d’accordo, è riduttivo. I nuovi autori compongono senza dimenticare la tradizione.
(Roberto Herrera)
Il tango non è maschio, è coppia: cinquanta per cento uomo e cinquanta donna, anche se il passo più importante, l’”otto”, che è come il cuore del tango, lo fa la donna. Nessuna danza popolare raggiunge lo stesso livello di comunicazione tra i corpi: emozione, energia, respirazione, abbraccio, palpitazione. Un circolo virtuoso che consente poi l’improvvisazione.
(Miguel Ángel Zotto)
In Argentina siamo abituati all’improvvisazione, una virtù nel tango. A differenza di economie stabili come l’Europa e il Nord America, abbiamo alle spalle crisi che ci hanno abituato a sopravvivere. E il tango resta un motore della nostra economia: a Buenos Aires arriva gente da tutto il mondo. E questo dà lavoro all’indotto che vi ruota intorno.
(Roberto Herrera)
La luce di un fiammifero fu il nostro amore fugace. durò così poco, lo so, come il bagliore che provoca una stella.
(Enrique Cadìcamo)
Nel tango, ci si conosce attraverso l’abbraccio.
(Miguel Ángel Zotto)
Cambiano i presidenti e non ci si lamenta, cambiano vescovi, cardinali, giocatori di calcio, qualunque cosa ma il tango no, quello deve rimanere antico, noioso, ripetitivo.
(Astor Piazzolla)
Senza i crepuscoli e le notti di Buenos Aires non può nascere un tango.
(Jorge Luis Borges)
Il tango, danza che incanta, è esperienza d’intensità e gioco, si costruisce camminando passo dopo passo sempre in ascolto dell’altro e della musica.
(Anonimo)
Studiare il tango non è inutile, significa studiare le diverse vicissitudini dell’anima argentina.
(Jorge Louis Borges)